settembre 20, 2000

Pane e tulipani



Gli specchi dovrebbero riflettere un momentino, prima di riflettere le immagini(Cocteau)
Chissà perché è così pieno di specchi, di immagini che si rifrangono, di corpi riflessi attraverso 'altri' punti di vista, questo ultimo film di Silvio Soldini. Come se i personaggi di questa buffa e tenera commedia (non all'italiana, come ci tiene a precisare il suo autore), avessero continuamente il bisogno, la necessità di confrontare se stessi, il proprio corpo che compie azioni 'nuove', e guardarlo e riguardarlo, il corpo e la realtà, in un gioco infinito di rifrazioni, di azioni che si riflettono, di azioni fatte d'istinto, appunto senza ri-flettere.

La storia risulta riassorbita in una struttura che trova nel cerchio la sua figura-chiave: tutto il film ruota su se stesso e riannoda i propri fili (e le proprie svolte) all’insegna di una dichiarata e giocosa circolarità in cui non si sa mai bene se inizio e fine coincidano o, semplicemente, si assomiglino.


Durante una gita turistica in pullman, Rosalba, una casalinga di Pescara, viene dimenticata in un autogrill. Offesa, anziché aspettare che marito e figli vengano a riprenderla, decide di tornare da sola a casa. Ma poi si ritrova su un'auto diretta a Venezia... Così inizia la sua avventura e quello che doveva essere un giorno di libertà si trasforma in una "piccola vacanza", come lei stessa la definisce in una lettera spedita a casa. Mimmo, suo marito, è fuori di sé. Appena scopre che un suo dipendente idraulico, Costantino, è un assiduo lettore di libri gialli, lo spedisce a Venezia alla ricerca della moglie di cui non ha alcun recapito.Intanto Rosalba ha una nuova vita…


Diretto da Silvio Soldini ("Le acrobate") il film è una commedia ambientata a Venezia, città scelta dal regista per essere al tempo stesso estremamente reale ma anche piena di fantasia, una città sull'acqua totalmente fuori dal tempo rispetto alla velocità delle società sviluppate del duemila. Il tutto è stato girato nei quartieri popolari e ci fa mostra quindi una Venezia inedita, segreta, fuori dalle rotte turistiche, ancora viva.
Soldini sa trattare i personaggi con tanta grazia e - soprattutto -'leggerezza' da conferire alla storia un alone di 'magicità' .
Egli ci regala momenti divertenti e commoventi allo stesso tempo, costruendo un’atmosfera di fiaba attraverso una 'poetica' del quotidiano, con una capacità di sguardo sui piccoli grandi gesti della vita di tutti giorni e una forza rara nel raccontare personaggi semplici, mai irreali o banali.

Come pochi, infatti, riesce a dare umanità e spessore ai suoi personaggi e alle vicende che li vedono protagonisti; una storia semplice, gestita e sviluppata con la leggerezza e l’innocenza con cui si può raccontare un sogno o un desiderio, con un tocco di surreale incoscienza che caratterizza un po' tutti i personaggi del film.
..."Le anime come i corpi possono morire di fame: dateci pane, ma dateci anche rose". Così diceva uno slogan delle operaie tessili americane in uno sciopero d'inizio secolo. Qui le rose sono sostituite dai tulipani che mille anni fa riempivano i giardini dei sultani di mille colori, che popolano le pagine delle "Mille e una notte" e che erano simbolo di desiderio e d'amore.
Non si vive di solo pane, ci vuole anche il cibo per l’anima, i tulipani appunto, è questo il messaggio del film che emana positività e voglia di vivere da tutti i pori.
Pane e tulipani è un film pieno di colori e di musica. I colori delle scenografie, dei costumi, del trucco, della fotografia, ma anche dei dialoghi, delle cadenze dei vari personaggi e delle parole. E musica: non solo quella della colonna sonora o della fisarmonica che suona Licia, ma anche quella del montaggio, o quella del paesaggio sonoro di Venezia; musica dei silenzi, dei fruscii, dei passi nelle calli, dello sciacquìo dell'acqua nei canali.
Il personaggio che il regista ama particolarmente e da cui vorrebbe imparare di più è Rosalba, col suo misto di candore, di curiosità e di reale partecipazione; con la sua capacità di lasciarsi portare dalle cose, dalla vita, e tutto quasi senza accorgersene.


"Le cose più belle sono lente, bisogna imparare ad aspettare"