giugno 13, 2000

Statuto Albatros


Statuto

  1. E’ costituita in Chiaramonte Gulfi (RG) e con sede in Via S. Giovanni n. 101 una Associazione denominata "Albatros Onlus" che aderisce alla Federazione Italiana dei Circoli del Cinema.La durata dell'Associazione è a tempo indeterminato.
  2. Scopo dell'Associazione è di svolgere attività per la formazione culturale e sportiva dei giovani, anche di quelli in condizioni socio-culturali svantaggiate, ed in particolare si propone di offrire mezzi teorici e tecnici per documentare e analizzare i problemi della società contemporanea, per il conseguimento di una sempre maggior consapevolezza critica e culturale con particolare riferimento alla comunicazione audiovisiva.
    A tal fine essa si propone di organizzare proiezioni, spettacoli, dibattiti, inchieste, pubblicazioni, seminari - utilizzando soprattutto il cinema e gli altri mezzi audiovisivi - nonchè attività sportive e ricreative.L'Associazione considera la sua attività come servizio sociale, per la diffusione e lo sviluppo della cultura e della informazione in tutte le forme e per il rinnovamento delle strutture che ad esse sono connesse.
  3. Non avendo scopo di lucro e commerciale il circolo osserva le seguenti norme:
    I fondi, costituiti dalle quote associative, da contributi di Enti o di privati, da sottoscrizioni e da altri proventi, saranno utilizzati solo per i fini definiti dall’art.2; non possono essere suddivisi tra i soci e gli amministratori.
    La funzione di amministratore del Circolo è gratuita e non può essere oggetto di alcuna retribuzione.
    In caso di scioglimento e liquidazione del Circolo, l’attivo deve essere distribuito ad associazioni che perseguono scopi affini e non può in nessun caso essere diviso tra le persone fisiche che compongono il circolo.
  4. L’attività del Circolo in quanto tale ha carattere privato. Per quanto attiene in particolare le proiezioni cinematografiche, ad esse si accederà con tessera annuale vidimata dalla S.I.A.E. Il Consiglio Direttivo si riserva di organizzare o di partecipare in collaborazione con altri Enti a manifestazioni e iniziative non rientranti nella normale attività, purché tali manifestazioni non siano in contrasto con gli scopi sociali indicati nell’art.2. L’anno sociale coincide con l’esercizio sociale e va dal primo settembre al trentuno agosto successivo.
  5. Al Circolo possono aderire persone fisiche, Enti, Associazioni, che avranno diritto ad un solo voto ciascuno.
  6. Per diventare socio del Circolo occorre pagare la quota annuale associativa; accettare le norme statutarie e regolamentari del Circolo. I minori non hanno diritto di accesso alle proiezioni di film aventi tale divieto o che non abbiano chiesto il nulla osta di circolazione. L’iscrizione è annuale e comporta il versamento della quota annuale associativa il cui ammontare e le cui modalità di versamento sono stabilite dal Consiglio Direttivo.
  7. L’iscrizione prevede la qualifica di socio ordinario.
  8. La qualifica di socio si perde:
    per dimissioni presentate per iscritto al Consiglio Direttivo.
    per morosità dopo due mesi dall’ultimo invito ad effettuare il pagamento della o delle quote associative scadute.
    per espulsione in seguito a contravvenzione delle norme statutarie o a comprovanti motivi riconosciuti tali dal Consiglio Direttivo o, in sede di appello avverso la decisione del Consiglio dei Sindaci Probiviri o dalla Assemblea che ne farà menzione nel verbale.
  9. Tutti i soci hanno diritto di voto nell'Assemblea e sono eleggibili alle cariche sociali
  10. Gli organi sociali sono: l'Assemblea, il Consiglio Direttivo, il Collegio dei Sindaci Probiviri. E’ prevista la costituzione di sezioni speciali o decentrate e di gruppi di lavoro che si occupino dei vari settori e aree territoriali in cui si articola l’attività del Circolo. Le sezioni e i gruppi di lavoro possono essere rappresentati nel Consiglio Direttivo con un consigliere ciascuno.
  11. Le convocazioni dell’Assemblea sono fatte mediante avvisi circolari spediti o esposti nella sede sociale almeno dieci giorni prima della data fissata per la riunione. L’Assemblea in prima convocazione è legalmente costituita quando i presenti raggiungono i due terzi dei soci in regola col pagamento delle quote. La seconda convocazione è valida qualunque sia il numero dei presenti e può essere tenuta trascorsa un’ora dalla prima convocazione. Le deliberazioni sono prese a maggioranza semplice degli intervenuti votanti. Il socio può farsi rappresentare mediante delega scritta. Ciascun socio può essere portatore di non più di due deleghe. L’Assemblea è convocata ogni qualvolta il Consiglio Direttivo lo ritenga utile ma almeno ulna volta durante l’anno sociale, nonché ogni qualvolta ne venga fatta domanda scritta da almeno un quinto dei soci.
  12. All’Assemblea compete:
    L’elezione del Consiglio Direttivo e del Collegio dei Sindaci Probiviri.
    L’approvazione del programma di attività per l’anno sociale successivo.
    L’esame di altri eventuali argomenti che siano stati messi all’ordine del giorno dal Consiglio Direttivo o a norma dell’articolo seguente.
  13. Le proposte che i soci intendono portare all’esame dell’Assemblea devono essere presentate al Consiglio Direttivo almeno cinque giorni prima della data dell’Assemblea stessa. Le proposte saranno incluse nell’ordine del giorno se fatte almeno da un decimo dei soci o se il Consiglio Direttivo lo ritenga opportuno.
  14. Il Consiglio Direttivo è composto da un numero variabile da un minimo di tre a un massimo di sette membri eletti dall’Assemblea. Il Consiglio Direttivo può cooptare fino ad un massimo di quattro soci se sarà utile ai fini di un miglior funzionamento del Circolo, o per consentire la rappresentanza delle sezioni e dei gruppi di lavoro a norma del precedente art. 10, ovvero se il Consiglio per qualsiasi motivo venisse privato di qualcuno dei suoi membri non sostituibile altrimenti. La cooptazione deve essere ratificata dall’Assemblea in occasione della sua prima riunione successiva alla cooptazione. I membri del Consiglio Direttivo assenti ingiustificati per tre sedute consecutive potranno essere dichiarati decaduti.
  15. Il Consiglio Direttivo elegge nel suo seno un Presidente, un Segretario e un Amministratore se non sono stati già eletti dall'Assemblea. Questi tre consiglieri costituiscono la Segreteria del Circolo.
  16. Al Presidente spetta la rappresentazione e la firma sociale. Egli può delegare tali funzioni al Segretario, all’Amministratore o ad un altro membro del Consiglio Direttivo.
  17. Spettano al Consiglio Direttivo tutti i poteri nei limiti conferitigli dall’Assemblea. Alla Segreteria è demandata la ordinaria amministrazione. Alla fine di ogni anno sociale il Consiglio Direttivo compila il bilancio da sottoporre ai Sindaci Probiviri.
  18. Il Collegio dei Sindaci Probiviri è composto da tre membri, eletti dall’Assemblea; essi eleggono nel loro ambito un presidente. Il Collegio dei Sindaci Probiviri ha il controllo sulla amministrazione del Circolo. Deve verificare ed approvare il bilancio annuale da sottoporre all’Assemblea: in caso di constatata irregolarità nella gestione amministrativa del Circolo ha il potere di convocare l’Assemblea. Al Collegio dei Sindaci Probiviri è pure demandata la risoluzione delle eventuali contestazioni fra i soci e il Consiglio Direttivo e in particolare quelle riguardanti l’espulsione dei soci e le eventuali misure disciplinari che il Consiglio Direttivo abbia preso nei riguardi di essi. Contro la decisione del Collegio dei Sindaci Probiviri è data facoltà di ricorso all’Assemblea la cui deliberazione al riguardo è definitiva.
  19. Tutte le cariche sociali hanno la durata di un anno e i membri che le ricoprono sono rieleggibili.
  20. Le elezioni saranno indette e si svolgeranno secondo le modalità stabilite dal Regolamento del Circolo.
  21. Il presente Statuto può essere modificato soltanto su deliberazione dell’Assemblea, su proposta del Consiglio Direttivo o di un quarto dei soci.
  22. Per deliberare lo scioglimento del Circolo occorre la presenza in Assemblea di almeno due terzi dei presenti. Nel caso di scioglimento verranno nominati uno o più liquidatori.
  23. Il Circolo risponde degli impegni assunti unicamente nei limiti del suo patrimonio e viene esclusa ogni responsabilità personale dei soci anche se consiglieri.
  24. Il Circolo si impegna a non intraprendere iniziative che possano nuocere all’interesse della collettività dei Circoli e comunque in contrasto con lo Statuto e con l’azione e l’indirizzo della Federazione Italiana dei Circoli del Cinema.
  25. Per tutto quanto non previsto dal presente Statuto si fa riferimento alle norme del Codice Civile.

giugno 12, 2000

Gli inizi...


L’Albatros

Souvent, pour s’amuser, les hommes d’équipage
Prennent des albatros, vastes oiseaux des mers,
Qui suivent, indolents compagnons de voyage,
Le navire glissant sur les gouffres amers.

A peine les ont-ils déposés sur les planches,
Que ces rois de l’azur, maladroits et honteux,
Laissent piteusement leurs grandes ailes blanches
Comme des avirons trainer à coté d’eux.

Ce voyageur ailé, comme il est gauche et veule!
Lui, maguère si beau, qu’il est comique et laid!
L’un agace son bec avec un brul-gueule,
L’autre mime, en boitant, l’infirme qui volait!

Le Poete est semblable au prince des nueés
Qui hante la tempete et se rit de l’archer;
Exilé sur le sol au milieu des hiées,
Ses ailes de géant l’empechent de marcher


L’albatros

Spesso per divertirsi, gli uomini dell'equipaggio
catturano degli albatri, vasti uccelli dei mari,
che seguono, indolenti compagni di viaggio,
vascello che scivola sopra gli abissi amari.

Non appena li hanno deposti sulle tavole,
questi re dell’azzurro, goffi e vergognosi,
miseramente lasciano le grandi ali candide
come remi arrancare strisciando accanto a loro.

Com’è impacciato e debole il viaggiatore alato!
Lui, prima così bello, com’è sgraziato e comico!
Chi gli va stuzzicando il becco con la pipa,
chi mima, zoppicando, lo storpio che volava.

Il Poeta assomiglia al principe dei nembi
che pratica la tempesta e se la ride dell'arciere;
esiliato a terra in mezzo agli scherni
le ali da gigante gli impediscono di camminare.

Tutto è cominciato nel 2000, quando a Chiaramonte, un gruppo di amici, stanche dell'assenza del cinema e del "rumore" della macchina da presa, decidono di costituire un circolo del Cinema, associandosi alla FICC. Il nome scelto è tratto da un componimento (famoso) di Baudelaire, che diventa il nostro mentore.
Nel componimento, il poeta ricerca una forma di comunicazione. Egli si descrive come "re dell'azzurro"; in età classica il poeta era visto come intermediario tra la divinità e il popolo, e tendeva verso un'elevazione spirituale: egli rappresentava uno strumento, un interprete della parola del dio. Hermes, messaggero degli dei, possedeva copricapo e schinieri alati: Il poeta è, quindi, "alato viaggiatore". E', infine, "infermo che vola": il dolore del poeta, infatti, serviva al popolo per individuare il proprio e per combatterlo. Il poeta, tramite il proprio struggimento, era in grado di portare la gente verso una dimensione più elevata.
Baudelaire si paragona agli albatri che, indifferenti del pericolo, si aggirano intorno al battello. Il battello, in questo caso, rappresenta la vita dell'umanità intesa come bagaglio di tutte le esperienze accumulate durante la sua evoluzione. Esso vaga per gli avvenimenti amari che si susseguono nell'esistenza. Su questo bastimento viaggiano i marinai, simbolo della società coeva. L'autore tenta di instaurare un dialogo con gli altri uomini, anche se dal clima generale traspare una rassegnazione di fondo: la situazione degenera quando questi uccelli vengono catturati e presi in giro; egli è pur sempre uomo, goffo e imbelle, ed è in contrasto con le ali - strumento di elevazione - candide e pure. Prova un'inclinazione naturale verso l'accostamento agli altri, da cui, però, è tradito e incompreso. Conosce profondamente il senso della vita, e i problemi che, nella sua ispirazione poetica, è in grado di affrontare e, quando ritorna nell'ambito della materialità, è capace di ridere dell'arciere, che simboleggia i pericoli della vita quotidiana, ma, allo stesso tempo, questa sua capacità di elevazione morale è motivo di scherno e derisione. Tutto ciò lo porta a un progressivo isolamento, che non è, però, orgoglioso, come può essere quello di Leconte de Lisle - condor -, ma è sentito come sofferta consapevolezza di esclusione: Baudelaire, infatti, si trova in una dimensione superiore, nel quale le sue ali di gigante gli consentono di elevarsi verso il trascendente. Quando, poi, plana verso realtà più terrene, il "re dell'azzurro" è impacciato dalle ali e, "inetto e vergognoso", viene esiliato tra le grida di derisione. Egli non tenterà più di ricercare una forma di comunicazione: in Spleen non sussiste neppure un dialogo con se stesso, poiché la Speranza è vinta, l'Angoscia trionfa e il poeta non è in grado di opporsi a tale situazione, nella rassegnazione tacita e dolente.